Quando si parla di diete per perdere peso (e nel periodo post natalizio se ne parla parecchio) la maggior parte delle persone identifica un preciso nemico da combattere: i carboidrati.🍕
Evitare però questi macronutrienti in maniera improvvisa ed eccessiva rischia non solo di essere inutile ai fini di un dimagrimento, ma anche di fare male alla nostra salute. CURIOSI DI SAPERE IL PERCHÉ?
Fonte di energia
Innanzitutto i carboidrati rappresentano la prima fonte di energia per il nostro corpo e garantiscono il corretto mantenimento di diverse funzioni vitali, come la temperatura corporea o l’attività cerebrale.
Questi nutrienti sono, nella loro forma più semplice, costituiti da unità zuccherine che vengono scomposte e diffuse nel nostro organismo per fornire energia a fegato, cervello, muscoli e molto altro.
Se da un lato abbuffarsi di carboidrati rallenta il metabolismo, a fronte di un eccesso di nutrienti che il fisico non riesce ad assimilare, è vero anche il contrario. Una riduzione drastica mette infatti in allarme il corpo, venendo meno un’importante fonte di energia, che reagisce rallentando il metabolismo.
Insomma, la soluzione sta come sempre nel trovare il giusto balance: assumere le giuste quantità.
Ma che dire del temuto indice glicemico?
Indice e carico glicemico
Facciamo una premessa: salvo che sussistano particolari criticità, come il diabete o problemi di insulina, il nostro fisico è perfettamente in grado di assimilare i carboidrati e reagire ai cambiamenti di livello di zucchero nel sangue, se dosati correttamente.
🧐Detto questo, possiamo dire in breve che l’indice glicemico è la velocità con cui gli alimenti che contengono carboidrati aumentano la concentrazione di glucosio nel sangue, cioè la glicemia. Questo valore non tiene conto del livello di glucosio in aumento nel corpo, ma solo della velocità con cui aumenta la sua concentrazione.
Per questo un parametro più importante da tenere in considerazione è il carico glicemico.
L’indice è infatti un parametro ottenuto in laboratorio, che si basa sulla composizione di un singolo alimento ed è quindi difficile da applicare nella realtà. Nella vita di tutti i giorni è infatti quasi impossibile mangiare un solo tipo di ingrediente: anche una semplice pasta in bianco viene almeno condita con olio e formaggio.
Per questo ha più valore il carico glicemico, che tiene conto della quantità di alimento ingerita ed è quindi utile per stabilire l’apporto calorico: più è alto il carico, più calorie contiene quell’alimento.
Prendendo come esempio una tabella dal libro “Cambia la tua vita con il metodo bilanciamo” della Dott.ssa Giulia Biondi, possiamo fare un po’ più chiarezza su questi due valori:
Zucca cotta: Indice Glicemico = 75 e Carico Glicemico = 4
Grano duro: Indice Glicemico = 41 e Carico Glicemico = 60
Albicocca: Indice Glicemico = 35 e Carico Glicemico = 5
Spaghetti: Indice Glicemico = 50 e Carico Glicemico = 70
Guardando questi valori capiamo che la nozione di indice glicemico, presa isolatamente, ci può portare fuori strada: ci sono infatti dei piatti con un basso indice glicemico, come la pasta di grano duro, che però possiedono un alto carico glicemico e di conseguenza hanno un maggiore apporto calorico.
La Dieta Zona mira a garantire il giusto equilibrio di macronutrienti in ogni pasto, per dare al corpo esattamente quello di cui ha bisogno.🧘♀️
Per questo noi di 403030 Healthy Kitchen mettiamo la massima cura nella preparazione di ogni piatto bilanciando il piatto fra i 3 protagonisti: carboidrati (40%), proteine (30%) e grassi (30%).